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Selezione Venditori Agenzia di consulenza Internazionalizzazione Agenzia Consulenza Export

Agenzia servizi Export Sviluppo reti commerciali

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Ricerca agenti venditori

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La nostra divisione ricerca agenti e venditori è specializzata nella consulenza e ricerca di:

  • agenti, agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori in tutta Italia e all'estero;
  • funzionari di vendita;
  • capi area e ispettori;
  • commerciali Italia/estero (per esempio area manager, responsabili commerciali, export manager, direttori commerciali, ecc.).

Per rispondere alle esigenze di sviluppo della rete vendita, proponiamo interventi di consulenza per:

  • definire politiche retributive (sistemi premianti);
  • analizzare il "clima venditori";
  • valutare le potenzialità dei venditori/commerciali per possibili progressioni di carriera;
  • formare la forza vendita, agendo sulle leve motivazionali;
  • gestire la rete vendita, valutandone la preparazione ed il reale operato.

Inoltre, grazie a partnership strategiche, SESVIL si presenta alla propria clientela come interlocutore per diversi servizi di consulenza nell'area commerciale, in particolare per:

  • analisi e ricerche di mercato;
  • indagini sulla soddisfazione della clientela;
  • consulenze per lo sviluppo commerciale e di marketing in Italia e all'estero;
  • assistenza per l'organizzazione e la partecipazione ad eventi e fiere;
  • servizio di telemarketing qualificato;
  • assistenza globale per l'internazionalizzazione delle imprese, in particolare sul mercato cinese, valutando anche opportunità di accedere a finanziamenti pubblici.

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Ricerca venditori

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Il servizio di ricerca e selezione di agenti e funzionari di vendita, agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori, prevede due opzioni:

OPZIONE BASE:

Sono previste le seguenti fasi:

  1. ricerca nel nostro database di profili di candidati (agenti e/o funzionari di vendita) e/o agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori coerenti con quanto ricercato dalla nostra azienda cliente;
  2. intervista telefonica ai candidati e/o agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori per verificare il loro interesse al mandato e raccogliere ulteriori informazioni relativamente alla loro attività di vendita;
  3. invio di materiale pubblicitario della nostra azienda cliente ai candidati e/o agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori che hanno mostrato interesse al mandato e, contemporaneamente, trasmissione del loro profilo all'azienda cliente per approfondire autonomamente il contatto.

Il servizio si caratterizza per costo contenuto (rapportato al numero dei profili inviati) e tempi di realizzazione particolarmente rapidi.


OPZIONE SELEZIONE CHIAVI IN MANO:

Sono previste le seguenti fasi:

  1. ricerca nel nostro database di profili di candidati e/o agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori, coerenti con quanto ricercato dalla nostra azienda cliente;
  2. per gli agenti e funzionari di vendita, ricerca diretta presso realtà aziendali operanti nel medesimo settore merceologico;
  3. intervista telefonica ai candidati e/o agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori per verificare il loro interesse al mandato e raccogliere ulteriori informazioni relativamente alla loro attività di vendita;
  4. colloquio approfondito presso la nostra sede per la valutazione dei candidati e/o delle agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori che si sono dichiarati interessati al mandato;
  5. verifica delle referenze professionali dei candidati e/o delle agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori;
  6. stesura della scheda di valutazione dei candidati e/o delle agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori che hanno superato con successo il processo di selezione;
  7. presentazione e descrizione di tale documentazione all'azienda cliente;
  8. assistenza all'azienda cliente nella conduzione dei colloqui conclusivi con i candidati e/o agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori individuati;
  9. dopo circa tre mesi dall'avvio del rapporto di collaborazione, colloquio con l'azienda cliente per una valutazione congiunta dell'esito del servizio fornito.

Il servizio si caratterizza per la precisione, accuratezza e completezza del processo.

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Selezione Agenti

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La selezione agenti prevede le seguenti fasi:

- ricerca nel nostro database di profili di candidati e/o agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori, coerenti con quanto ricercato dalla nostra azienda cliente;
- per gli agenti e funzionari di vendita, ricerca diretta presso realtà aziendali operanti nel medesimo settore merceologico;
- intervista telefonica ai candidati e/o agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori per verificare il loro interesse al mandato e raccogliere ulteriori informazioni relativamente alla loro attività di vendita;
- colloquio approfondito presso la nostra sede per la valutazione dei candidati e/o delle agenzie di rappresentanza, distributori e rivenditori che si sono dichiarati interessati al mandato.

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Selezione Venditori

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Abbiamo creato una banca dati e sviluppato modalità di ricerca e selezione specifici per le figure professionali dell’area “Sales”: agenti, venditori, sales account, area manager in Italia e all’estero.

La nostra esperienza non solo nella ricerca e selezione, ma anche nella formazione di Agenti e Venditori ci qualifica come partner di aziende che intendono realizzare progetti per lo creazione e sviluppo di reti vendita in Italia e all’estero.

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Agenzia di consulenza Internazionalizzazione

Oltre ad alcune dimensioni del comportamento di impresa analizzato dalla consulenza internazionalizzazione che, nel loro insieme, assumono un valore discriminante nel connotare la qualità del processo di consulenza internazionalizzazione per le pmi, si devono tener presente le specificità dei modelli e degli strumenti di consulenza internazionalizzazione che hanno caratterizzato l’insieme dell’esperienza consulenziale nelle piccole e medie imprese.
Innanzitutto, le caratteristiche originali con cui, nella consulenza internazionalizzazione, si realizza il processo di definizione della strategia competitiva.
L’architettura strategica, nell’ambito della consulenza internazionalizzazione, che orienta l’azione delle pmi può essere letta infatti, prendendo le mosse dal concetto di “business idea” proposta da Norman, come esito di una dinamica processuale nell’ambito della consulenza internazionalizzazione, in cui le capacità di apprendimento e di adattamento sperimentale, dopo un progetto di consulenza internazionalizzazione, sostengono l’evoluzione verso formule competitive via via più efficaci, pur in assenza di risorse e procedure formalizzate di analisi e pianificazione strategica, seppur fondamentali nel processo di consulenza internazionalizzazione.
L’adozione di questo tipo di orientamento nella consulenza internazionalizzazioneche parte dall’analisi dell’azione internazionale delle pmi permette di mettere a fuoco due elementi caratteristici:

  • la dimensione processuale e sperimentale tanto delle direzioni di consulenza internazionalizzazione che delle forme del processo di internazionalizzazione delle pmi, da cui consegue, da un lato che l’estensione su scala internazionale della loro azione non avviene necessariamente dopo una scelta delle modalità più opportune eventualmente indicate dal processo di consulenza internazionalizzazione, ma privilegia l’adattamento  e l’evoluzione delle formule iniziali che il processo di consulenza internazionalizzazionepuò indicare come molteplici, sulla base dell’esperienza della loro efficacia; dall’altro che tale evoluzione sostenuta dal processo di consulenza internazionalizzazione non va intesa solo come passaggio da formule più parziali ad altre più complete, ma anche come capacità di modificare i contenuti effettivi di modalità apparentemente deboli o immature, che necessariamente devono essere supportate da un’efficace consulenza internazionalizzazione;
  • la superiorità competitiva, in quanto anche frutto di un processo di consulenza internazionalizzazioneche supporta l’apprendimento, non deve necessariamente essere la premessa dell’internazionalizzazione, ma può esserne la conseguenza. In questo senso il livello di coinvolgimento internazionale delle pmi, determinato anche dal processo di consulenza internazionalizzazione, costituisce un’opportunità per moltiplicare le fonti di apprendimento accedendo ad ambienti diversi da quelli originari e strumento quindi per migliorare e rafforzare la formula imprenditoriale iniziale definita anche nel corso del processo di consulenza internazionalizzazione.

I processi di consulenza internazionalizzazionegestiti da Sesvil evidenziano un ulteriore tratto caratteristico dei processi di sviluppo di molte imprese minori, ossia il nesso tra capacità competitiva dimostrata da questo tipo di imprese e il loro inserimento in un fitto tessuto di relazioni interaziendali collaborative, promosso anche dalla stessa consulenza internazionalizzazione.
Ciò è particolarmente vero nel caso dei distretti industriali, dove in un ambiente altamente competitivo, accentuati sono i rapporti informali tra le imprese e dove la consulenza internazionalizzazioneè generalmente appannaggio delle imprese cosiddette capofila.
La consulenza internazionalizzazionesviluppata negli anni da Sesvil dimostra inoltre che il ricorso da parte delle pmi ad intermediari commerciali, spesso individuati dalla stessa consulenza internazionalizzazione, può essere univocamente inteso come sintomo di debolezza della loro presenza internazionale solo qualora si ritenga che il processo di internazionalizzazione debba svilupparsi lungo un percorso, a volte definito dalla consulenza internazionalizzazione più evoluta, che lega in modo lineare il grado di coinvolgimento estero delle imprese all’adozione di strumenti di presenza sui vari mercati sempre più diretti e internalizzati. In realtà, questo orientamento, evidenziato dalle varie esperienze di consulenza internazionalizzazione di Sesvil, contiene forti elementi deterministici che ne riducono notevolmente la capacità esplicativa.
In particolare, proprio nell’ambito della consulenza internazionalizzazionedi Sesvil che contempla la presenza di numerosi casi di piccole imprese che realizzano ottime performance esportative pur ricorrendo a modalità di presenza internazionale di tipo indiretto, frutto della consulenza internazionalizzazionedi Sesvil, avvalora l’idea che anche il ricorso a formule parziali di internazionalizzazione – esportazioni piuttosto che internazionalizzazione produttiva (dove peraltro Sesvil vanta un’esperienza di consulenza internazionalizzazionepluriennale), ricorso a intermediari invece che attivazione di canali commerciali diretti – non costituisca di per sé un indicatore di debolezza della presenza sui mercati esteri delle piccole imprese, la cui qualità quindi non può essere analizzata solo in base al grado di internalità degli strumenti attraverso cui si realizza, anche se con il supporto di una professionale consulenza internazionalizzazione.
Ciò non toglie che l’azione della consulenza internazionalizzazione, per poter superare i rischi di aleatorietà o di subordinazione, debba far evolvere l’impresa lungo un percorso incrementale in cui si affinano progressivamente l’esperienza e la capacità di approntare modalità di presenza più solide e stabili.
In particolare, via via che nell’ambito di un processo di consulenza internazionalizzazioneaumenta l’importanza di un mercato estero per l’impresa produttrice, tanto più essa cercherà, grazie anche alla consulenza internazionalizzazionedi Sesvil, di ridurre lo spessore di eventuali barriere che le impediscono un maggior controllo e fungibilità delle opportunità tecnologiche e/o commerciali e dei possibili rapporti con clienti attrattivi di quel paese, individuati e gestiti anche nell’ambito del processo di consulenza internazionalizzazionestesso.

Quindi, nei casi in cui la consulenza internazionalizzazioneporti al ricorso ad intermediari commerciali, questo può costituire una forma durevole ed efficace di presenza sui mercati internazionali.

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Agenzia Consulenza Export

Come dimostra sia l’esperienza diretta di sesvil nell’ambito della sua consulenza export, sia ricerche empiriche (anche nell’ambito di consulenza export), le pmi incontrano significativi ostacoli nel loro sviluppo internazionale.
Fra i vincoli interni che la consulenza export di Sesvil cerca di ovviare, indichiamo le difficoltà legate alla gestione e organizzazione delle attività internazionali. In molti casi seguiti da Sesvil nell’ambito della sua consulenza export, la conduzione delle piccole imprese è il più delle volte affidata a persone con grande spirito di iniziativa, intuito, elevata esperienza tecnico-produttiva, ma al tempo stesso non sufficientemente abilitate al coordinamento di tutte le attività aziendali o sensibilizzate all’importanza del mercato e delle dinamiche ambientali. Diventa così di vitale importanza, avvalersi di una consulenza export che possa supportare con professionalità e competenza il processo di internazionalizzazione dell’impresa.
La consulenza export di Sesvil interviene proprio laddove vi è una  limitata esperienza e formazione dell’equipe dirigenziale, spesso concentrata nella figura del proprietario-imprenditore, che può essere all’origine di diversi impedimenti nel momento in cui l’impresa si internazionalizza, quando cioè si rivela indispensabile, sviluppare attraverso la consulenza export, uno stile di gestione più “moderno”, caratterizzato dall’impiego d’un sistema informativo più efficace, da un’azione commerciale più incisiva e da una conduzione economica e finanziaria più suscettibile d’intervenire nel medio termine, in una prospettiva temporale che tenga insomma conto delle operazioni internazionali e dell’inserimento dell’azienda nei mercati esteri.
L’esperienza della  consulenza export di Sesvil dimostra anche che la ristrettezza del circuito decisionale, pur comportando una notevole scioltezza e flessibilità, può costituire un fattore non indifferente di condizionamento, per esempio, generando un’insufficiente raccolta delle informazioni, una loro analisi inadeguata, uno scarso coordinamento di tutte le attività necessarie a una dimensione propriamente internazionale.
La consulenza export di Sesvil dimostra anche che non sono inoltre da sottovalutare nemmeno i limiti personali con cui i dirigenti (o il proprietario-imprenditore) si pongono di fronte all’attività internazionale: impreparazione, anche linguistica; diffidenza verso ambienti culturalmente diversi, ecc. sono altrettanti componenti soggettive che possono intervenire in diversa misura a determinare riluttanza o inadeguatezza nei confronti di esperienze extradomestiche.
La consulenza export di Sesvil evidenzia anche che in un ambito più strettamente produttivo, la limitata dimensione degli impianti impedisce alle imprese di minori dimensioni di sfruttare il meccanismo delle economie di scala, con una conseguente posizione di svantaggio nei confronti dei concorrenti internazionali generalmente di dimensioni maggiori, aspetto che la consulenza export di Sesvil cerca di ovviare implementando strategie ad hoc finalizzate a valorizzare altre peculiarità distintive dell’impresa, quali ad esempio la qualità del prodotto, il made in Italy, il servizio, ecc..
Un altro esempio di debolezza strutturale delle PMI, spesso incontrato nell’ambito della consulenza export di Sesvil, è la relativa scarsità di mezzi finanziari: limite che incide negativamente su tutte le funzioni aziendali, e che si mostra in forme ancor più evidenti quando l’impresa tenta l’evoluzione internazionale. Anche in questo la consulenza export di Sesvil, grazie ad accordi con gruppi bancari, può supportare il cliente nell’investimento, affrontando così i costi della consulenza export.
Si sottolinea, in sostanza, come più volte rilevato nel corso dell’attività diconsulenza export, la carenza di risorse umane, produttive, finanziarie, organizzative finisca per incidere complessivamente sia sulla capacità di costruire stabili e autonomi contatti con i  mercati esteri, che sulla capacità di sostenere, altrettanto autonomamente, i rischi dello sviluppo verso forme più complesse di internazionalizzazione.
Le capacità organizzative e manageriali costituiscono le risorse strategiche della consulenza export di Sesvil alle quali dipende in modo determinante il successo dei processi di sviluppo dell’impresa.
Per le imprese che si internazionalizzano, la qualità dei professionisti messi a disposizione dalla consulenza export di Sesvil appare ancor più fattore strategico rispetto alle imprese che operano esclusivamente a livello nazionale.
L’esperienza della consulenza export di Sesvil dimostra che molte difficoltà legate alla gestione e all’organizzazione delle attività internazionali derivano, infatti, dal fatto che il più delle volte l’attività di internazionalizzazione rimane accentrata nella figura del titolare o viene affidata a persone non sufficientemente abilitate al coordinamento dell’attività di internazionalizzazione, o sensibilizzate all’importanza del mercato e delle dinamiche ambientali.
Tali carenze, spesso evidenziate nel corso di processi di  consulenza export,  si riferiscono in particolare al  livello di istruzione che generalmente caratterizza sia la classe imprenditoriale che l’occupazione dipendente all’interno delle piccole imprese. La presenza, infatti, di una spiccata vocazione specialistica e di una forte propensione verso l’attività lavorativa dei giovani finisce per alimentare una cultura molto pragmatica a scapito di un più elevato investimento in istruzione e formazione e di un adeguato accumulo di conoscenze gestionali e manageriali. Questi sono tutti aspetti che la consulenza exportaffronta e supplisce.
Una cultura troppo orientata sul “saper fare” e sull’intuito rischia di essere inadeguata in uno scenario competitivo divenuto estremamente complesso e turbolento, specialmente se l’impegno internazionale dell’impresa diventa via via più coinvolgente.
Secondo l’esperienza della consulenza export di Sesvil occorre innanzitutto che il ruolo e lo stile gestionale dell’imprenditore si adegui ad una realtà esterna sempre più complessa. In tal senso l’imprenditore “tuttofare”, spesso incontrato nell’ambito della consulenza export appare anacronistico: è necessaria una maggiore diversificazione e specializzazione delle funzioni gestionali ottenibile attraverso una crescita dei livelli culturali di coloro che sono chiamati a prendere le più importanti decisioni, sviluppate anche attraverso adeguati percorsi di consulenza export.
Una adeguata formazione professionale per lo sviluppo internazionale delle pmi non dovrebbe comunque limitarsi alla sola figura dell’imprenditore, ma invece coinvolgere anche i suoi attuali e potenziali collaboratori e, non ultimi, gli stessi lavoratori dell’impresa. La consulenza export di Sesvil va proprio in questa direzione, ossia, grazie all’affiancamento costante dell’imprenditore o di suo personale preposto, la consulenza exporttende ad avviare e sviluppare un circolo virtuoso che innalza di fatto le competenze interne all’organizzazione.
La consulenza export di Sesvil si pone anche l’obiettivo di sviluppare anche una sorta di ideal-tipo della nuova classe dirigente, che  secondo anche alcune ricerche del Censis, dovrebbe essere contraddistinto dai caratteri della modernità e del pragmatismo, contestualmente attento allo sviluppo armonico della comunità locale; dovrebbe incorporare i valori della competenza e della competizione in un contesto di gradualità di equilibrio tra ricerca dell’efficienza e salvaguardia delle esigenze di solidarietà; dovrebbe, ancora, puntare alla costruzione di nuovi rapporti con i soggetti esterni (imprese, rappresentanze categoriali, istituzioni), rifuggendo atteggiamenti di arroccamento o di pregiudiziale rifiuto.
In sostanza, la consulenza export di Sesvil parte dalla forte convinzione che solo una forte saldatura tra dinamica evolutiva dell’azienda e apertura socio-culturale delle persone può garantire un riposizionamento del sistema aziendale compatibile con i mutamenti avvenuti nell’ambiente competitivo.

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Agenzia servizi Export

I servizi export di Sesvil prendono avvio con la scelta della combinazione reputata più opportuna fra tre fattori:

  • i paesi, ossia le aree geopolitiche verso le quali indirizzare l’export dell’azienda committente;
  • i segmenti di domanda da servire attraverso l’export;
  • i prodotti da offrire al fine di soddisfare le esigenze dei segmenti di domanda selezionati.

I servizi export di Sesvil possono contribuire all’accesso ad un numero di paesi ristretto o più elevato da parte dell’azienda committente. Attraverso i servizi export di Sesvil, l’azienda committente può scegliere fra le diverse combinazioni l’alternativa più congrua ai fini del perseguimento dei propri obiettivi. Infatti, con i servizi export di Sesvil, l’azienda committente può rivolgersi ai medesimi segmenti di domanda serviti in patria, con i prodotti già collaudati; sviluppare nuovi prodotti da destinare a segmenti di domanda con caratteristiche similari a quelli serviti nel paese d’origine; rivolgersi a segmenti esteri diversi rispetto a quelli serviti nel paese di origine, mediante gli stessi prodotti disponibili in patria; diversificare le attività e i servizi, facendo dei prodotti di nuovi business la principale attività di export.

L’individuazione dei paesi ai quali indirizzare l’export è uno dei compiti più complessi dei servizi export di Sesvil: spesso le aziende, specialmente di medio-piccole dimensioni, scelgono i mercati esteri verso cui indirizzare la loro attività di export di prodotti e/o servizi sulla base di processi valutativi poco razionali.
Addirittura alcune indagini rilevano che una quota abbastanza elevata di aziende non svolge alcuna analisi di mercato per decidere su che aree rivolgere il proprio export. I servizi export di Sesvil intendono ovviare a tale inconveniente: i servizi export di Sesvil infatti cercano di trasformare un atteggiamento di tipo reattivo in uno più proattivo nei confronti dei mercati internazionali.

Alcune analisi da parte dei servizi export di Sesvil dimostrano che per diverse aziende medio-piccole la scelta dei paesi esteri da aggredire con l’export costituisce spesso semplicemente la reazione a una sollecitazione esterna, ossia un ordine export non sollecitato proveniente da operatori stranieri di import export. I servizi export di Sesvil cercano di limitare il rischio che l’impresa trascuri aree di mercato potenzialmente interessanti solo per il fatto che non si sono manifestate occasioni di stabilire contatti con le stesse. Un altro rischio che i servizi export cercano di far evitare all’azienda committente è che quest’ultima, sulla base di stimoli occasionali di export e non valutati con il necessario grado di approfondimento, inizi ad orientare il proprio export verso paesi privi di adeguate prospettive, generando così flussi di export instabili.

I servizi export di Sesvil forniscono anche informazioni relativamente alle responsabilità facenti capo al fabbricante, che vuole fare dell’export, per danni eventualmente provocati a terzi (nelle cose o nella persona) da prodotti difettosi per errori di progettazione o per l’impiego di materiali tecnicamente inadeguati, per disfunzioni all’interno del processo di produzione o di controllo, ma anche per errori a valle del momento di fabbricazione, per esempio nella fase di imballo, etichettatura, o nelle istruzioni d’uso

I servizi export di Sesvil spesso consigliano all’azienda committente di dotarsi di un’assicurazione per responsabilità civile prodotti, soprattutto se i servizi export hanno individuato dei paesi verso cui indirizzare l’export il cui pubblico è particolarmente sensibilizzato in merito ai propri diritti in tema di consumo. I servizi export di Sesvil, con l’aiuto di propri partner, valutano la situazione legislativa del paese di destinazione e gli eventuali oneri per spese legali, di perizia o di risarcimento.

Secondo i servizi export di Sesvil è fondamentale che l’attività di export tenga conto dei rischi e l’azienda committente attui tutto ciò che è necessario per prevenirli. Al riguardo, i servizi export di Sesvil mettono in atto capacità e strumenti per garantire alle aziende clienti il più alto livello di informazione e organizzazione.

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Sviluppo reti commerciali

Best Performer è una metodologia per lo sviluppo reti commerciali ed ha le radici nel modello delle competenze ideato da Mc Clelland, Boyatzis, Spencer ed altri autori.
Nel tempo il modello delle competenze ha avuto due diversi sviluppi:

  • il primo di tipo qualitativo, il più diffuso, ricerca le competenze critiche di successo attraverso interviste ed analisi degli incidenti critici; il secondo, sviluppato dalla Worthon University della Pennsylvania, attraverso un metodo più quantitativo (alla base del Best Performer per lo sviluppo reti commerciali);
  • il secondo approccio, alla base del Best Performer per lo sviluppo reti commerciali, tenta di superare le obiezioni mosse al modello classico; le competenze di successo non possono essere stabilite a tavolino attraverso interviste, perché non si farebbe altro che codificare opinioni e credenze dei manager intervistati. Invece l’approccio quantitativo, alla base del modello Best Performer per lo sviluppo reti commerciali, va alla ricerca delle competenze e dei comportamenti di successo attraverso la loro relazione con i risultati elevati.

I comportamenti di successo, che interessano la metodologia Best Performer per lo sviluppo reti commerciali, non li stabilisce nessuno, emergono in modo oggettivo dall’analisi dei comportamenti di coloro che presentano performance elevate. I comportamenti di successo, che interessano la metodologia Best Performer per lo sviluppo di reti commerciali, sono quei comportamenti presenti nelle persone con performance elevate e assenti in chi presenta performance basse. Questi comportamenti rilevati da un’analisi della situazione passata, se la strategia dell’azienda non cambia radicalmente, diventeranno predittivi del successo futuro.

Applicata alle reti di vendita, la metodologia Best Performer per lo sviluppo reti commerciali, ricerca i comportamenti presenti nei venditori di successo ed assenti negli altri venditori. Per aumentare i risultati dell’intera rete poi questi comportamenti andrebbero diffusi a tutti i venditori; non tutti diventeranno Best Performer, ma tutti aumenteranno le loro performance. La metodologia Best Performer per lo sviluppo reti commerciali assiste l’azienda anche nella fase di sviluppo dei venditori, con strumenti tecnici all’avanguardia.

La struttura principale della metodologia Best Performer per lo sviluppo reti commerciali è divisibile in quattro parti fondamentali:

  • l’ identificazione e la valutazione dei comportamenti messi in atto dai venditori nell’esercizio del proprio lavoro;
  • la produzione della Funzione di Performance che sintetizza i principali KPI della rete di vendita;
  • l’elaborazione con appositi software dei dati inseriti per la produzione dei risultati;
  • la produzione di un rapporto per la Direzione dell’azienda (e per i venditori) con le indicazioni dello stato della rete e con le proposte di miglioramento.
La metodologia Best Performer per lo sviluppo reti commerciali esprime anche il possibile recupero di performance simulando che tutti i venditori delle reti commerciali “non Best Performer ” assumano gli stessi comportamenti dei Best. E’ bene chiarire subito che non si tratta di una dichiarazione che pretende di affermare una verità che non si può ovviamente sostenere; si tratta solo di una simulazione che il software della metodologia Best Performer per lo sviluppo reti commerciali, produce alla luce di un’ipotesi.

L’ipotesi è che i non Best Performer delle reti commerciali assumano i comportamenti dei Best delle reti commerciali e quindi ciò determini uno sviluppo reti commerciali. Non è un’ipotesi impossibile, già il 20% dei venditori delle reti commerciali assume quei comportamenti; non si tratta di comportamenti eccezionali, di particolare difficoltà che solo poche persone possono assumere in circostanze particolari. Si tratta di comportamenti che normalmente il 20% delle persone delle reti commerciali attuano nella normalità del loro lavoro quotidiano, con continuità.

Quindi sono comportamenti che anche l’altro 80% dei venditori delle reti commerciali può assumere senza particolare difficoltà, certo, bisogna che lo voglia e che si creino circostanze che consentano la sua espressione. Il software della metodologia Best Performer per lo sviluppo reti commerciali è in grado di calcolare il frutto di questa simulazione e lo esprime in termini di % di miglioramento rispetto alla situazione attuale.

La metodologia Best Performer per lo sviluppo reti commerciali è stata introdotta quasi 10 anni fa in Italia da consulenti statunitensi ed è stata adattata alla realtà del nostro paese con il contributo di ricercatori delle Università Bocconi e Cattolica di Milano. Da allora 30 progetti aziendali hanno applicato la metodologia Best Performer per lo sviluppo reti commerciali, in particolare nei seguenti settori merceologici: Compagnie di assicurazione, Reti Finanziarie, Banche, Leasing auto, Telecomunicazione fisso e mobile, Servizi postali, Media, Servizi energetici, Aziende di beni di largo consumo ,Trasporti, Farmaceutico. I ruoli interessati dal Best Performer per lo sviluppo reti commerciali sono stati i seguenti: venditori diretti, Area Manager, Agenti, Rivenditori, Personale dei Rivenditori, Promotori Finanziari, Direttori Punto di vendita, Commessi, Operatori di Call Center, Informatori Scientifici del Farmaco, Personale tecnico-commerciale, Personale di contatto con il cliente e Front Line.

La metodologia Best Performer per lo sviluppo reti commerciali è applicabile a tutte le reti, in tutti i settori merceologici, nei network e anche in altre situazioni dove uno stesso ruolo è coperto da più persone. Infatti per la sua natura quantitativa, Best Performer per lo sviluppo reti commerciali richiede che il ruolo sia coperto da almeno 20 persone, altrimenti l’affidabilità statistica dei dati prodotti diminuisce. Best performer per lo sviluppo reti commerciali è un marchio depositato e registrato ed in Italia è proposto esclusivamente dal “Best Performer Institute“ da cui SESVIL srl ha attenuto l’esclusiva di distribuzione su tutto il territorio nazionale.

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