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Agenzia Consulenza Export

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Come dimostra sia l’esperienza diretta di sesvil nell’ambito della sua consulenza export, sia ricerche empiriche (anche nell’ambito di consulenza export), le pmi incontrano significativi ostacoli nel loro sviluppo internazionale.
Fra i vincoli interni che la consulenza export di Sesvil cerca di ovviare, indichiamo le difficoltà legate alla gestione e organizzazione delle attività internazionali. In molti casi seguiti da Sesvil nell’ambito della sua consulenza export, la conduzione delle piccole imprese è il più delle volte affidata a persone con grande spirito di iniziativa, intuito, elevata esperienza tecnico-produttiva, ma al tempo stesso non sufficientemente abilitate al coordinamento di tutte le attività aziendali o sensibilizzate all’importanza del mercato e delle dinamiche ambientali. Diventa così di vitale importanza, avvalersi di una consulenza export che possa supportare con professionalità e competenza il processo di internazionalizzazione dell’impresa.
La consulenza export di Sesvil interviene proprio laddove vi è una  limitata esperienza e formazione dell’equipe dirigenziale, spesso concentrata nella figura del proprietario-imprenditore, che può essere all’origine di diversi impedimenti nel momento in cui l’impresa si internazionalizza, quando cioè si rivela indispensabile, sviluppare attraverso la consulenza export, uno stile di gestione più “moderno”, caratterizzato dall’impiego d’un sistema informativo più efficace, da un’azione commerciale più incisiva e da una conduzione economica e finanziaria più suscettibile d’intervenire nel medio termine, in una prospettiva temporale che tenga insomma conto delle operazioni internazionali e dell’inserimento dell’azienda nei mercati esteri.
L’esperienza della  consulenza export di Sesvil dimostra anche che la ristrettezza del circuito decisionale, pur comportando una notevole scioltezza e flessibilità, può costituire un fattore non indifferente di condizionamento, per esempio, generando un’insufficiente raccolta delle informazioni, una loro analisi inadeguata, uno scarso coordinamento di tutte le attività necessarie a una dimensione propriamente internazionale.
La consulenza export di Sesvil dimostra anche che non sono inoltre da sottovalutare nemmeno i limiti personali con cui i dirigenti (o il proprietario-imprenditore) si pongono di fronte all’attività internazionale: impreparazione, anche linguistica; diffidenza verso ambienti culturalmente diversi, ecc. sono altrettanti componenti soggettive che possono intervenire in diversa misura a determinare riluttanza o inadeguatezza nei confronti di esperienze extradomestiche.
La consulenza export di Sesvil evidenzia anche che in un ambito più strettamente produttivo, la limitata dimensione degli impianti impedisce alle imprese di minori dimensioni di sfruttare il meccanismo delle economie di scala, con una conseguente posizione di svantaggio nei confronti dei concorrenti internazionali generalmente di dimensioni maggiori, aspetto che la consulenza export di Sesvil cerca di ovviare implementando strategie ad hoc finalizzate a valorizzare altre peculiarità distintive dell’impresa, quali ad esempio la qualità del prodotto, il made in Italy, il servizio, ecc..
Un altro esempio di debolezza strutturale delle PMI, spesso incontrato nell’ambito della consulenza export di Sesvil, è la relativa scarsità di mezzi finanziari: limite che incide negativamente su tutte le funzioni aziendali, e che si mostra in forme ancor più evidenti quando l’impresa tenta l’evoluzione internazionale. Anche in questo la consulenza export di Sesvil, grazie ad accordi con gruppi bancari, può supportare il cliente nell’investimento, affrontando così i costi della consulenza export.
Si sottolinea, in sostanza, come più volte rilevato nel corso dell’attività diconsulenza export, la carenza di risorse umane, produttive, finanziarie, organizzative finisca per incidere complessivamente sia sulla capacità di costruire stabili e autonomi contatti con i  mercati esteri, che sulla capacità di sostenere, altrettanto autonomamente, i rischi dello sviluppo verso forme più complesse di internazionalizzazione.
Le capacità organizzative e manageriali costituiscono le risorse strategiche della consulenza export di Sesvil alle quali dipende in modo determinante il successo dei processi di sviluppo dell’impresa.
Per le imprese che si internazionalizzano, la qualità dei professionisti messi a disposizione dalla consulenza export di Sesvil appare ancor più fattore strategico rispetto alle imprese che operano esclusivamente a livello nazionale.
L’esperienza della consulenza export di Sesvil dimostra che molte difficoltà legate alla gestione e all’organizzazione delle attività internazionali derivano, infatti, dal fatto che il più delle volte l’attività di internazionalizzazione rimane accentrata nella figura del titolare o viene affidata a persone non sufficientemente abilitate al coordinamento dell’attività di internazionalizzazione, o sensibilizzate all’importanza del mercato e delle dinamiche ambientali.
Tali carenze, spesso evidenziate nel corso di processi di  consulenza export,  si riferiscono in particolare al  livello di istruzione che generalmente caratterizza sia la classe imprenditoriale che l’occupazione dipendente all’interno delle piccole imprese. La presenza, infatti, di una spiccata vocazione specialistica e di una forte propensione verso l’attività lavorativa dei giovani finisce per alimentare una cultura molto pragmatica a scapito di un più elevato investimento in istruzione e formazione e di un adeguato accumulo di conoscenze gestionali e manageriali. Questi sono tutti aspetti che la consulenza exportaffronta e supplisce.
Una cultura troppo orientata sul “saper fare” e sull’intuito rischia di essere inadeguata in uno scenario competitivo divenuto estremamente complesso e turbolento, specialmente se l’impegno internazionale dell’impresa diventa via via più coinvolgente.
Secondo l’esperienza della consulenza export di Sesvil occorre innanzitutto che il ruolo e lo stile gestionale dell’imprenditore si adegui ad una realtà esterna sempre più complessa. In tal senso l’imprenditore “tuttofare”, spesso incontrato nell’ambito della consulenza export appare anacronistico: è necessaria una maggiore diversificazione e specializzazione delle funzioni gestionali ottenibile attraverso una crescita dei livelli culturali di coloro che sono chiamati a prendere le più importanti decisioni, sviluppate anche attraverso adeguati percorsi di consulenza export.
Una adeguata formazione professionale per lo sviluppo internazionale delle pmi non dovrebbe comunque limitarsi alla sola figura dell’imprenditore, ma invece coinvolgere anche i suoi attuali e potenziali collaboratori e, non ultimi, gli stessi lavoratori dell’impresa. La consulenza export di Sesvil va proprio in questa direzione, ossia, grazie all’affiancamento costante dell’imprenditore o di suo personale preposto, la consulenza exporttende ad avviare e sviluppare un circolo virtuoso che innalza di fatto le competenze interne all’organizzazione.
La consulenza export di Sesvil si pone anche l’obiettivo di sviluppare anche una sorta di ideal-tipo della nuova classe dirigente, che  secondo anche alcune ricerche del Censis, dovrebbe essere contraddistinto dai caratteri della modernità e del pragmatismo, contestualmente attento allo sviluppo armonico della comunità locale; dovrebbe incorporare i valori della competenza e della competizione in un contesto di gradualità di equilibrio tra ricerca dell’efficienza e salvaguardia delle esigenze di solidarietà; dovrebbe, ancora, puntare alla costruzione di nuovi rapporti con i soggetti esterni (imprese, rappresentanze categoriali, istituzioni), rifuggendo atteggiamenti di arroccamento o di pregiudiziale rifiuto.
In sostanza, la consulenza export di Sesvil parte dalla forte convinzione che solo una forte saldatura tra dinamica evolutiva dell’azienda e apertura socio-culturale delle persone può garantire un riposizionamento del sistema aziendale compatibile con i mutamenti avvenuti nell’ambiente competitivo.